1) Ciao Patrizia e benvenuta alla rubrica Intervista del menestrello . Vuoi presentarti ai nostri lettori utilizzando massimo 100 parole ?
Buongiorno, sono Patrizia Masci, traduttrice e scrittrice. Sono di Roma, una città che amo. Ho tradotto libri, saggi e articoli dal tedesco, spagnolo, francese e inglese. Amo la lettura, la scrittura, l’arte, la musica, i viaggi, il mare e la montagna, che si ritrovano anche nei miei scritti. Scrivo da sempre, dapprima solo racconti, poi dal 2014 anche romanzi.
2) Hai pubblicato il libro “Il volo dell’aquila”. Come é nato questo libro? Cosa ti ha ispirato ?
Il libro è uscito nel 2019, edito da Albatros. È un romanzo sull’amicizia e l’aiuto reciproco, ma è anche un thriller. L’idea per quest’opera mi è venuta a una mostra di pittura, davanti a un quadro di Monet, “Il Parlamento”, una meravigliosa veduta della natura e di un ponte di legno su un torrente. Il giorno prima a Roma avevano rubato un’antica statua da una chiesa. Ho collegato le due cose e ho pensato che sarebbe stato un delitto se avessero rubato anche questo quadro, un’opera che appartiene all’umanità. Da lì ho abbozzato l’idea di un thriller con il furto di opere d’arte e un giornalista, Paul Delser, che si mette sulle tracce del trafficante, un antiquario svizzero.
3) Perché hai scelto il titolo ” Il volo dell’aquila” ?
Perché si tratta di una storia di crescita personale dove tutti i personaggi, che hanno problemi e difficoltà, si ritrovano coinvolti in vicende anche negative che li portano a un bivio: superare le difficoltà con coraggio oppure restare legati ad esse. Il volo dell’aquila è il volo che tutti loro compiono dopo aver “osato”, cioè dopo aver scelto di cambiare vita, di migliorarsi, di crescere, di spiccare il volo appunto.
4) Hai scritto dei racconti che ho potuto apprezzare tra i partecipanti al Premio Letterario Lo Spirito del Natale. Cosa rappresenta la scrittura ?
Per me scrivere è una passione, da sempre. Quando ero molto giovane è nata come esigenza di tirare fuori in qualche modo le mie emozioni, sentimenti ed esperienze di vita, dato che ero molto timida e introversa. Col tempo la mia passione per la scrittura è cresciuta ed è diventata una parte di me, dove riporto e amplifico le emozioni ed esperienze che vivo, La cosa più importante, però, è che scrivere non riguarda solo me, scrivere vuol dire portare fuori di me queste sensazioni e questa vita, farle arrivare anche agli altri. Io dico sempre che “scrivere per me vuol dire regalare un po’ di bellezza al mondo, a modo mio, con la mia sensibilità e capacità, con la mia arte”..
5) Quale é il tuo paese di origine ? Se dovessi farmi da guida turistica e ti chiedessi di visitare un solo luogo del tuo paese, dove mi porteresti ?
Sono nata e vivo a Roma, una città meravigliosa con duemila anni di storia e arte. Di sicuro ti porterei al Colosseo, il magnifico anfiteatro Flavio, con accanto l’Arco di Tito, e più in là sul Colle Palatino. Sono luoghi famosi, sì, ma sono il posto migliore da cui osservare con originalità la Roma antica, il suo splendore e la sua arte unica al mondo. Dal Palatino, poi, potresti godere di una vista meravigliosa sui Fori Imperiali, sul Circo Massimo e vedere il Colosseo dall’alto. Insomma, un vero spettacolo!
6) Facciamo un piccolo giochino per conoscerci meglio. Quale é il colore, l’animale e il piatto tipico della cucina della tua terra che ti rappresentano di più? Spiega anche i motivi.
Io amo il verde e ciò mi riporta alla vegetazione dei grandi parchi di Roma, nati da ciò che rimane degli antichi possedimenti delle ricche famiglie romane. Sono proprio attirata dalla natura.
Per quanto riguarda l’animale, non ce n’è uno tipico, però dai primi del ‘900, risalendo dal mare lungo il fiume Tevere fino alla città, sono arrivati i gabbiani. A me piacciono perché mi danno un senso di libertà, di leggerezza. Li vedo volteggiare sui monumenti del centro, bianchi come loro, e li vedo risplendere illuminati dal sole. I loro richiami, poi, mi ricordano il mare, un’altra mia passione.
Per il cibo, infine, Roma ha una cucina contadina che si è evoluta nel corso dei secoli, spesso a base di carne. Io non la mangio, così opto per i gustosi e caratteristici carciofi alla romana, cotti interi nel tegame con aglio ed erbette.
7) Cosa possiamo fare per avvicinare i giovani al mondo della narrativa ?
Bella domanda! Ci penso sempre, perché leggere è un’esperienza importante che ci fa crescere, conoscere, migliorare. I giovani vanno prima di tutto compresi, poi aiutati anche attraverso i libri, che li possono attirare con le loro storie, possono stuzzicare la loro curiosità, fantasia, voglia di conoscere. Leggere è un modo per conoscere la vita, ma è anche un piacere. Di solito cerco un’idea, un argomento che possa attirare i giovani. Per esempio, a volte gli parlo del mio libro “il volo dell’aquila” e sottolineo la possibilità di vivere l’avventura, di crescere e migliorare insieme ai personaggi, di crearsi la vita che si vuole. Sono elementi che spesso piacciono ai ragazzi, li aiutano ad affrontare le difficoltà, a capire che se sono scontenti c’è sempre la possibilità di cambiare, e se sono felici della propria vita possono sempre migliorare. Leggere è un’attività che va coltivata da subito, perciò regalo sempre libri ai miei nipoti da quando sono piccoli: sono cresciuti con i libri e adesso li amano anche loro.
Grazie Patrizia.
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